08. Energia, Riduzione dei Consumi e Rinnovabili

SVILUPPO SOSTENIBILE E TUTELA DEL TERRITORIO E DELL’AMBIENTE
(Allegato n. 14 del “nuovo” D.Lgs n. 118/2011)

“Il concetto di sviluppo sostenibile è ritenuto il paradigma di riferimento per la definizione delle politiche dei singoli Stati e per la stipula degli accordi internazionali, sempre più rivolti al contenimento delle crisi globali (economica, finanziaria, climatica) in atto.
In tale contesto la green economy è vista come un’opportunità per uscire dalla crisi economica internazionale superando i limiti dell’attuale modello di sviluppo.
Essa, infatti, rappresenta il quadro coeso nell’ambito del quale predisporre interventi integrati per soddisfare l’obiettivo dello sviluppo sostenibile nella sua riconosciuta declinazione ambientale, economica e sociale.
Le decisioni in ambito energetico per la realizzazione degli obiettivi di sostenibilità rappresentano un aspetto centrale della green economy. L’energia, infatti, è alla base dell’economia globale e l’uso delle fonti fossili, peraltro in aumento con la crescita delle economie emergenti, costituisce una delle cause di maggiore pressione ambientale.
In quest’ottica è altresì importante considerare lo stretto legame tra energia, ambiente ed economia al fine di definire strategie che integrino costantemente questi tre aspetti nelle policies finalizzate allo sviluppo sostenibile, tendendo verso l’ideale di rapporto energia e ambiente.” (cfr: http://www.enea.it)

Cosa accadrebbe se domani ci svegliassimo senza energia elettrica? Niente più televisione, niente più computer, figuriamoci internet, la nostra caldaia non funzionerebbe più, così come non si accenderebbe più alcuna lampadina. Ecco perché abbiamo pensato che un’attenzione alle fonti energetiche rinnovabili avrebbe potuto essere un argomento di cui sarebbe valsa la pena discutere,
per cercare di proiettarci verso un futuro in cui potremmo diventare energeticamente indipendenti.
Il settore civile, vale a dire quello residenziale e il terziario, è stato riconosciuto come il principale segmento d’intervento, sia per il suo crescente peso nel totale dei consumi energetici, sia per la varietà di opzioni tecnologiche già oggi disponibili in tutti i servizi energetici richiesti nel settore (climatizzazione estiva ed invernale, illuminazione, elettrodomestici). (cfr:
http://www.enea.it)
Benché l’Italia, ad oggi, probabilmente sia ancora lontana dal potersi costruire un’autonomia energetica su base tecnologica legata all’uso di rinnovabili, riteniamo un passo doveroso, sia dal punto di vista economico, sia dal punto di vista etico, fornire ai nostri concittadini arquatesi uno strumento che possa aiutarli, qualora decidessero di dare fiducia alle energie rinnovabili, con lo scopo di non restare inghiottiti in quella burocrazia che spesso rende farraginoso il processo di sviluppo e induce ad abbandonare l’alternativa “verde”.
Se è vero che gran parte della partita sulle energie rinnovabili e sull’indipendenza dai combustibili fossili si gioca sul risparmio energetico, dobbiamo imparare anche noi a consumare meno e meglio.Fornire informazioni su consumi e tariffe può essere un primo passo, ma riteniamo importante anche facilitare la comprensione dei regolamenti edilizi finalizzati alle ristrutturazioni, informare i cittadini circa il possibile acquisto di dispositivi per il risparmio di energia e di acqua, spiegare leggi e convenzioni esistenti per impianti ad energia pulita, adottare buone pratiche per ridurre il consumo di carburanti.

Azioni locali pensando al territorio

“Pensiamo all’economia come se avesse un “metabolismo industriale”. In questo senso è simile a una mucca al pascolo. L’economia ha bisogno di “mangiare risorse e tutte queste entrate diventano, alla fine, rifiuti e devono lasciare di nuovo l’organismo, cioè l’economia.E qui nasce una domanda: quanto grande deve essere il pascolo per sostenere questa economia, cioè per produrre tutto ciò che mangia e assorbirne tutti i rifiuti? Ovvero, qual è la superficie di territorio necessaria per sostenere una data economia all’attuale standard di vita?”
(M. Wackernagel, W. Rees, L’impronta ecologica, p.53).

Come accennato, la burocrazia legata alle energie rinnovabili, come pure quella relativa all’efficientamento energetico, è spesso macchinosa e scoraggiante per chi, non essendo un “tecnico dei lavori”, voglia intraprendere questo cammino.
Il Comune di Arquata, a nostro parere, ha il dovere di farsi interlocutore tra Stato e cittadino per offrire un supporto concreto alle persone che vorranno avvicinarsi alle rinnovabili o anche semplicemente a coloro che avranno bisogno di un suggerimento su come risparmiare qualche soldo in bolletta, attraverso l’analisi delle tariffe a loro applicate.
In base a ciò intendiamo operare per:

  • Rendere la scelta dell’energia da fonti rinnovabili più semplice e, quindi, più appetibile al cittadino;
  • Promuovere una campagna d’informazione volta ad ottenere un uso ottimale e consapevole dell’energia (intesa come acqua, luce e gas);
  • Ridurre i consumi ed eliminare gli sprechi delle fonti di energia ad oggi disponibili;
  • Indagare di quali fonti pulite disponiamo per poter concentrare su di loro la nostra attenzione.

Cosa può fare da subito il Comune?

  • Formare un operatore comunale in energia, in modo che possa essere aggiornato sulle leggi correnti per offrire al cittadino un appoggio istituzionale per quanto riguarda gli obblighi legali di un’eventuale installazione a fonti rinnovabili e i benefici fiscali ad essa legati;
  • Istituire dei moduli comunali appositi per la dichiarazione degli interventi in modo che siano il più semplice ed intuitivo possibile e per indurre il cittadino, esasperato dalla complessità delle procedure, a ricorrere all’abusivismo. Quest’azione avrebbe diversi ritorni positivi, tra cui una maggior sicurezza in fase d’installazione e un censimentoaggiornato degli impianti a fonti rinnovabili presenti sul nostro territorio;
  • Verificare lo stato degli impianti pubblici esistenti, come ad esempio l’impianto geotermico installato presso il palazzetto dello sport di cui è stato segnalato il malfunzionamento, in quanto non in grado di riscaldare a sufficienza l’impianto sportivo, oppure l’impianto di fornitura gas a GPL che serve la comunità di Sottovalle, su cui sono stati sollevati forti dubbi circa la sicurezza del combustibile scelto (GPL e non metano) e la rete di distribuzione; inoltre, contrariamente agli altri cittadini del Comune, gli abitanti della frazione si trovano costretti a subire il monopolio della ditta proprietaria della rete e dei due bomboloni che servono il paese;
  • Verificare la possibilità di ridurre il consumo energetico dell’illuminazione pubblica, attraverso le tecnologie oggi disponibili, quali ad esempio i lampioni solari fotovoltaici con batteria d’accumulo.

Percorsi di sviluppo possibili – obiettivi

  • Istituire un elenco di tecnici specializzati diversificati per settore, che avranno l’obbligo di fornire agli uffici comunali i documenti riguardanti la loro attività (es: Documento unico di regolarità contributiva, Visura Camerale, Dichiarazione dell’organico medio annuo, ecc…) per poter offrire al cittadino la scelta più ampia possibile in una condizione di completa sicurezza da sedicenti o improvvisati installatori.
  • Dotarsi di software in grado di costruire bilanci energetico-emissivi comunali, valutare ex-ante l’efficacia d’interventi locali volti a perseguire gli obiettivi fissati dall’UE e monitorare nel tempo l’efficacia complessiva del Piano d’Intervento.
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