07. Trasporti e Diritto alla Mobilità

TRASPORTI E DIRITTO ALLA MOBILITA’
(Allegato n. 14 del “nuovo” D.Lgs n. 118/2011)

Secondo una recente rilevazione l’Istat evidenzia che il 48% della popolazione arquatese è pendolare. Il capitolo trasporti ci appare quindi come uno degli snodi fondamentali per ripensare il paese ed i tempi della fruizione degli eventi. E’ questo il capitolo dove, forse, più si sostanzia la nostra idea di territorio, inteso come insieme di persone che condividono problemi e soluzioni. Per questo poniamo particolare attenzione agli orari e alla gestione del CIT e ci proponiamo di proseguire nella ricerca di un confronto con Trenitalia per il miglioramento della disponibilità orari delle FFSS, sicuri che l’unione faccia la forza.
In questo capitolo si raccolgono anche possibili risposte ai bisogni particolari delle mamme con le carrozzine, di un paese più a misura di disabile, di piste ciclabili che finalmente siano tali. Raccogliamo con forza le istanze che provengono dalle frazioni e che chiedono maggiori e più funzionali collegamenti con Arquata.

Nel tentativo di fotografare la situazione allo stato attuale abbiamo analizzato i principali mezzi pubblici di cui possono usufruire i cittadini per spostarsi, ponendo particolare accento sull’offerta degli orari del CIT e di TRENITALIA: il servizio CIT, relativo all’omonima partecipata del Comune, offre una buona copertura per Arquata, ma le nostre frazioni, eccezion fatta per un
servizio a Varinella, sono del tutto tagliate fuori e, se non fosse per la navetta comunale del mercoledì e del sabato, i nostri concittadini di Varinella, Vocemola, Sottovalle e Rigoroso dovrebbero contare unicamente sui loro mezzi per potersi spostare.
L’offerta legata alla stazione ferroviaria offre orari ben distribuiti, ma, anche qui, non tutti i pendolari sono uguali, in quanto la tratta Tortona-Voghera-
Pavia-Milano è un po’ più svantaggiata rispetto a quella Novi Ligure- Alessandria-Asti-Torino e decisamente più svantaggiata rispetto a quella per Genova.

Che dire invece della mobilità interna al nostro Comune?
Alcuni concittadini portatori di handicap ci hanno fatto notare come non tutti i nostri marciapiedi e bordi strada siano accessibili alle persone con problemi di deambulazione, come pure l’Ufficio Postale, che ha un gradino di entrata proibitivo.
E ancora, le nostre piste ciclabili s’interrompono bruscamente e i nostri passeggiatori non possono raggiungere le frazioni attraverso un marciapiede sicuro.

Azioni locali pensando al territorio

Riteniamo importante che il Comune si occupi di migliorare la mobilità dei propri concittadini, perché da quella passa parte della qualità della vita e, soprattutto, la libertà di poter effettuare le proprie scelte.
Come possiamo pensare che una giovane coppia possa decidere di cominciare la propria vita a Sottovalle, se l’Amministrazione non le garantisce i servizi minimi? Come possiamo pretendere che le persone anziane, non automunite, possano scegliere liberamente di continuare a vivere a Vocemola,
se il Comune non s’impegna per cercare di rendere indipendenti i loro spostamenti?
Sulla scorta di queste considerazioni abbiamo pensato a:

  • Rendere la scelta di vivere nelle frazioni più facile, e non solo “possibile”, a fronte di enormi sacrifici da parte dei nostri concittadini;
  • Verificare lo stato dei nostri marciapiedi e delle banchine stradali in modo che Tutti ne possano usufruire;
  • Verificare lo stato delle nostre piste ciclabili, in modo che una bicicletta possa condurci, senza pericolo, alle nostre case, ovunque siano.

Cosa può fare da subito il Comune?

  • Istituire un registro pendolari nelle frazioni, in modo che il Comune sia a conoscenza degli orari in cui i propri cittadini hanno necessità di spostarsi utilizzando i mezzi pubblici, qualora siano messi a loro disposizione;
  • Promuovere un servizio a chiamata per le frazioni in luogo alla navettaComunale del mercoledì e del sabato, dal momento che ci è stato riferito che spesso viaggia vuota, perché probabilmente la scelta d’orario non incontra la necessità della popolazione che ne usufruirebbe;
  • Verificare l’attività’ dello scuolabus, attualmente in gestione ad una ditta esterna al Comune di Arquata e non alla nostra partecipata (il CIT);
  • Verificare l’attività’ del CIT, nel tentativo di adeguare i suoi orari pervenire incontro alle necessità dei cittadini, soprattutto quelli con problemidi autonoma mobilità;

Percorsi di sviluppo possibili

  • Sensibilizzare la popolazione all’utilizzo dei mezzi pubblici in luogo di quelli privati. Riteniamo che un servizio abbia il dovere di esserci per andare incontro a tutta la popolazione e non solo a chi ne ha un bisogno vitale. I costi di gestione dei servizi sono sempre più incidenti sulle amministrazioni, ma hanno senso e dovere di esistere nel momento in cui una comunità s’impegna a renderlo necessario, talora rinunciando alle comodità che un mezzo proprio può offrire;
  • Promuovere l’interazione tra i cittadini relativamente alla mobilità, magari attraverso un’applicazione web tramite la quale si possano promuovere anche pratiche come il car sharing;
  • Attivare un canale di confronto continuo con i comuni limitrofi per sostenere, assieme ai pendolari, la Stazione di Arquata: è un punto nevralgico e va difesa da tutti i Comuni che vi gravitano e non solo da noi. Costruendo alleanze di territorio, attraverso le istituzioni e le associazioni dei pendolari, potremo avere maggiore peso nei confronti delle Ferrovie dello Stato e una “massa critica” in grado di ottenere modifiche nell’orario di percorrenza dei treni utili a tutti;
  • Istituire un servizio di carrello sharing per la spesa nel Centro Storico,utile per sollevare gli anziani dal peso dei loro acquisti offrendo, al contempo, un sostegno a cui appoggiarsi;
  • Lavorare per l’ulteriore riduzione delle barriere architettoniche, verificando tutti gli ostacoli alla deambulazione autonoma ancora presenti;
  • Verificare l’adeguatezza delle zone parcheggio dislocate in tutto il nostro territorio, sia nel numero sia nella fruibilità del servizio.
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