05. Istruzione e Scuola

ISTRUZIONE E DIRITTO ALLO STUDIO
(Allegato n. 14 del “nuovo” DLgs n. 118/2011)
L’istruzione, nella sua forma più pura e nobile, non riesce più ad essere percepita come reale momento di crescita, come reale porta di accesso alla vita adulta. Credere che la scuola possa essere considerata come un luogo che vive in se stesso e per se stesso, grazie alla disponibilità di qualche insegnante o di presidi più o meno illuminati, non ha fatto altro che portarci alla situazione attuale, una scuola intesa come “bancomat”, dal quale prelevare ad ogni finanziaria, riducendola all’osso e sperando che in qualche modo, con genitori e docenti che si rimboccano le maniche, possa sopravvivere.

Noi consideriamo la scuola, nelle sue complessità di ordine e grado, come reale e possibile luogo in cui costruire partecipazione, inclusione e prospettive di crescita personale, pur mantenendo, preservando e favorendo l’autonomia del singolo. La scuola dovrebbe tornare ad essere, ripensando all’insegnamento di Lettera ad una professoressa di Don Milani e a Dieci tesi per l’educazione linguistica democratica redatta da De Mauro, il luogo nel quale le differenze sociali vengono smussate e non esaltate, al fine di permettere a tutti di avere pari opportunità.

Il confronto tra il Comune e le scuole di Arquata, dal nostro punto di vista,  dovrebbe essere incentrato sull’ascolto, soprattutto da parte del Comune, sulla possibilità di mettere in campo una sempre maggiore capacità operativa, che non solo miri al miglioramento dell’offerta formativa nelle ore di attività didattica ma soprattutto si faccia carico di tutte le esigenze familiari e personali che per ovvie ragioni la scuola, nella sua autonomia, non riesce a supplire.

Azioni locali pensando al territorio

Nonostante la complessità della situazione, crediamo che la scuola abbia le potenzialità per essere il vero motore del paese. Da non luogo deve necessariamente trasformarsi in uno spazio di inclusione, creatore di orizzonti. Per questo pensiamo che il Comune debba attivare tutti i suoi strumenti, non solo quelli economici, che ahimè, visti i tagli potrebbero non essere sostanziosi, per generare, attraverso un cambio di prospettiva, un dialogo concreto, e il coinvolgimento di tutta la cittadinanza. Vorremmo una scuola non svincolata dal paese, la vorremmo luogo attraversato anche da realtà non più in età scolastica, perché pensiamo che la scuola sia davvero un luogo di tutti e che per tutti debba vivere e funzionare.

La scuola non può e non deve essere uno dei tanti terreni su cui il Comune si interroga soltanto ma, visto il potenziale che intrinsecamente ha dentro di sé, deve diventare una priorità. Dal punto di vista operativo, intendiamo agire da subito per la soluzione delle principali criticità rilevate, e soprattutto lavorare nel medio periodo per la realizzazione di obiettivi di sistema. Riteniamo che in questo capitolo debba essere inclusa l’Università delle Tre età. L’associazione, alla quale poniamo massima attenzione, agisce a livello nazionale ed è stata costituita come sede di Arquata e Grondona circa cinque anni fa. Essa ha lo scopo di valorizzare la cultura del territorio, e i suoi docenti operano gratuitamente nelle più diverse discipline sia di carattere pratico, sia teorico. Nel 2016 gli studenti iscritti sono stati ben 283!

Cosa può fare da subito il Comune?

  • Creare un tavolo permanente di coordinamento dell’offerta educativa della scuola, delle associazioni e dei privati, per la definizione di strategie comuni e condivise;
    • “Nati per leggere”, un curriculum verticale – quest’anno incentrato
      sul tema dell’alimentazione – basato sulla lettura ed il
      coinvolgimento dei tre ordini di scuola;
    • “Musica insieme” (scuola primaria – classi quarte e quinte – e Grondona), in collaborazione con la Banda musicale arquatese. Una lezione settimanale da ottobre a maggio con un componente della banda che insegni a suonare il flauto e a cantare (spettacolo natalizio e a fine anno);
    • “Orto e non solo”, percorso di educazione ambientale che coinvolge tutte le classi della primaria e l’ultimo anno dell’infanzia, iniziato lo scorso anno in collaborazione con i volontari di Legambiente della Val Lemme;
    • Attività di prevenzione dei comportamenti di abuso di alcool e sostanze correlate, prevenzione al bullismo, educazione stradale in collaborazione con la protezione civile.Sostenere e coordinare le attività già in essere e i progetti consolidati:
  • Concretizzare una reale interazione tra i ragazzi ed il Consiglio Comunale su temi di loro immediato interesse (corresponsabilità);
  • Favorire un doposcuola strutturato in moduli di apprendimento del metodo di studio;
  • Sostenere il supporto extra scolastico ai ragazzi con DSA;
  • Potenziare il servizio scuolabus con possibile estensione agli studenti della scuola superiore che vivono nelle frazioni;
  • Essere di supporto ai genitori nella relazione con i docenti e viceversa;
  • Favorire la calendarizzazione dell’uso della palestra;
  • Organizzare il servizio sorveglianza e il piediBus;
  • Favorire e permettere una scuola aperta tutto il giorno al territorio: collaborazione con l’Unitre, disponibilità di spazi per le associazioni;
  • Sostenere l’accompagnamento ad attività sportiva (collaborazione con le associazioni sportive).

Percorsi di sviluppo possibile – obiettivi

  • Ampliamento dell’offerta educativa extra curriculare (teatro, palestra di “botta e risposta”, orto di classe in collaborazione con i pensionati  arquatesi, supporto alla formazione scientifica e tecnica, patente del ciclista in collaborazione con FIAB, programmi di educazione alimentare e a stili di vita ecologicamente compatibili, laboratori linguistici e del racconto);
  • Salone dell’orientamento e laboratorio dei talenti;
  • Manutenzione straordinaria edifici (completamento e ampliamento della scuola materna);
  • Supporto alla stesura di progetti per la realizzazione di competenze e ambienti di apprendimento;
  • Raccolta, catalogazione ed inserimento di materiale informativo in percorsi cittadini. L’idea, se sviluppata, potrebbe diventare un progetto didattico per coinvolgere gli studenti delle scuole dell’obbligo di Arquata, eventualmente in collaborazione con i pensionati del paese, bacino di memoria storica da “digitalizzare” perché non se ne perda traccia.
  • Progetto “Orto in Comune”, con eventuale affiliazione al progetto Slow Food “Orto in Condotta”. Il progetto si propone di promuovere nei bambini e nei ragazzi la volontà di diventare cittadini consapevoli e rispettosi dell’ambiente. L’iniziativa darà modo ai più piccoli di avvicinarsi alla terra, abituarsi alla varietà dei suoi prodotti e alla stagionalità. I più grandi potranno avvicinarsi alle diverse tecniche di coltivazione, alla responsabilità di prendersi cura di esseri viventi, potranno “godersi” i frutti del loro lavoro, assaggiando e cucinando i prodotti da loro stessi coltivati e riscoprendo tradizioni e tipicità del nostro territorio.

Inoltre, avranno modo di toccare con mano la connessione tra ambiente ed economia, imparando a privilegiare una coltura a km zero, sana e sostenibile.
Questo progetto ha anche l’obiettivo di creare un legame stretto ed interattivo tra la scuola e il territorio in cui è inserita: verranno create occasioni di incontro con operatori di vari settori (agronomi, produttori, artigiani, cuochi), scambi intragenerazionali e interculturali con tutta la comunità (nonni “ortolani”, genitori di diversa provenienza e cultura, bambini di età diverse) che permetteranno ai cittadini di condividere esperienze e conoscenze per crescere insieme ed imparare un nuovo modo di consumare “consapevolmente”, a partire dalle mense scolastiche.
Le attività nell’orto potranno essere integrate con le discipline scolastiche, curricolari o laboratoriali, promuovendo una didattica multidisciplinare: l’orto comunale diventerà un luogo di apprendimento a 360 gradi e permetterà collegamenti con tutte le materie, dalla scienza all’educazione ambientale, dalla storia all’educazione alimentare. Il progetto sarà proposto a tutte le classi dell’Istituto, dai piccoli dell’infanzia fino ai più grandi delle scuole medie, in un’ottica di continuità.
L’orto sarà inoltre un contesto utile per lo svolgimento di attività da proporre come “ doposcuola ” al termine delle lezioni in classe, così da dare modo a bambini e ragazzi di passare il tempo extrascolastico in un contesto sicuro e stimolante, ricco di spunti educativi.

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