Alfonso Pastore

Non sono nato ad Arquata ma vi risiedo dal 1958, i miei genitori Angela e Gino vi si trasferirono con me molto piccolo per motivi di lavoro superando in breve tempo il disagio di adattarsi ad una nuova vita in un posto diverso, testimoni di accoglienza e solidarietà per chi veniva “da fuori” decidevano così di considerare definitiva la loro scelta. Da quel momento è iniziata la mia “avventura” in questo territorio che ha visto formare nel tempo un legame particolarmente stretto con Arquata.

In questi dintorni ho consolidato amicizie, esperienze, ho vissuto la trasformazione del paese, la vita di allora diversa da oggi; qui entrano in gioco i ricordi ma senza malinconia, le vecchie botteghe (a vagu a catò dae maslò, dau besagnin, dau furnò), le parole “centro commerciale”, “grande distribuzione”, “outlet” non si trovavano nemmeno sui vocabolari di allora, al massimo esistevano i “grandi magazzini” nelle città; le poche auto; l’andare a piedi; le tante biciclette usate anche per andare al lavoro…alla Juta, all’Asborno, alla Cementir, alla Subalpina, da Pichetto, in Ferrovia; più zone verdi anche se un po’ selvatiche; i soprannomi che avevano più influenza del nome proprio.

La mia formazione, il mio diventare adulto, tutto è iniziato e si è evoluto qui, dall’asilo con le suore, le elementari ancora con il maestro o la maestra unica per tutto il quinquennio, le medie inferiori per arrivare al diploma di scuola media superiore conseguito all’I.T.I.S. “Volta” di Alessandria.

Anche le varie situazioni di lavori non lontano da Arquata e in modo particolare l’attuale che svolgo in Vignole B. come impiegato nella ditta RiRi Italia dal 1986, hanno rafforzato l’attaccamento non solo al mio paese ma a tutto un territorio più ampio.

Brevemente penso all’Alta Val Borbera, alla Valle Spinti, Vobbia, la Val D’Orba, la Val Lemme per me fortunata dove ho conosciuto e poi sposato Gabriella, valli di belle caratteristiche geofisiche, ricche di fatti e storie di donne e uomini.

Da ragazzi in paese era facile incontrarsi, trovare affinità, tutti conoscevano tutti.

Risale a quei momenti la mia conoscenza con Diego, naturalmente le diverse formazioni personali nel tempo portano a dividere le strade per poi farle convergere, ed ecco che dalla recente e stimolante idea di parlare e dialogare di politica senza essere necessariamente iscritti ad un partito, la prospettiva di non correre il pericolo di trovarsi condizionati nella libertà di espressione, nasce una nuova realtà che mi permette di conoscere persone eterogenee di pensiero e di esperienza, di ricchezze ideologiche e competenze.

Parallelamente a questa realtà, sul desiderio della partecipazione alle prossime elezioni comunali, ho accettato volentieri di seguire Diego nella proposta elettorale Arquata Bene Comune.

Perché consideriamo concreta la sensazione di perdere questo Bene Comune, perché occorre tutelarlo, perché come popolazione dobbiamo renderci conto del suo valore e renderlo ancora più prezioso… perché a volte, citando Curzio Malaparte, “preferisco che tutto sia da rifare, al dovere tutto accettare come un’eredità immutabile”.

Curriculum Vitae

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