Francesco De Milato

Qui, nella storia, spunta «l’omino dei gelati», che non è un gelataio, ma un ingegnere elettronico e un consulente informatico, Francesco De Milato: «Quando i blocchi si spostarono da Libarna ad Arquata, a Moriassi, mi dissi, perché non vado a vedere? Ho così incontrato Claudio dopo tanto tempo. Arrivato al presidio, chiesi cosa potessi fare. Faceva caldo e allora decisi di portare i gelati e diventai “l’omino dei gelati”» (dal libro “Terzo Valico. L’altra Tav” di Mauro Ravarino, settembre 2015)

Sono nato ad Arquata il 6 febbraio 1971 e qua ho sempre vissuto fino ad oggi, crescendo assieme ad Arquata ed assistendo, in bene ed in male, ai suoi cambiamenti.

Ricordo bene i primi anni, quelli di quando si tiravano quattro calci ad un pallone, sotto casa nel campo di Mairano, al campo del Villaggio Cementir, al campetto della Juta, in fondo a Via Libarna (verso Serravalle), al Parco Piaggio o all’Oratorio. Chi arrivasse oggi ad Arquata non troverebbe più traccia di quei luoghi di spontanea aggregazione per i ragazzini, sostituiti rispettivamente da un palazzetto dello sport, un bocciodromo, un parcheggio, il parco Mairano e da un campo base per il Terzo Valico. Oltre all’Oratorio restano per fortuna, oggi come allora, il campetto di Rigoroso e quello di Sottovalle, a quei tempi ancora territorio gaviese.

Finite le scuole dell’obbligo ad Arquata, ho iniziato la mia avventura da studente pendolare per quasi 20 anni, prima verso Novi per il Liceo Scientifico, poi verso Genova per la laurea in Ingegneria ed infine il Dottorato di Ricerca.

Pur avendo ad Arquata il mio studio, per lavoro mi reco ancora oggi a Genova in treno, anche se più di rado, e mi rendo conto che la situazione dei pendolari non è affatto migliorata; forse è solo aumentata la rassegnazione.

Di pari passo sono però aumentati gli interessi a rifare una nuova linea, invece che migliorare quella esistente portando beneficio a tutti.

Fu così che nel 2012 cominciai ad informarmi su una nuova grande opera che avrebbe interessato il nostro territorio: il Terzo Valico dei Giovi, partecipando inizialmente da “spettatore” alla prima marcia del maggio 2012, poi avvicinandomi al Movimento No Tav – Terzo Valico in occasione dei primi espropri a Moriassi nell’estate seguente. Da allora partecipo attivamente alle iniziative contro il Terzo Valico, soprattutto quelle tecniche e volte ad informare la popolazione arquatese (e non solo) sui numerosi problemi che quest’opera porta con se’. In particolare sono stato uno dei primi a compiere uno studio che ha permesso di far luce sul problema amianto e sulla realizzazione per lotti costruttivi non funzionali, aspetti fino ad allora tenuti celati da quanti hanno interesse nella realizzazione della nuova linea ferroviaria, politici innanzitutto.

Curriculum Vitae

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